"IL SAPERE E IL RISO SI CONFONDONO"
Ludwing Wittgenstein
di
Nini Giacomelli
condirettore artistico del Festival
"Il sapere e il riso si confondono"
Anche Pilato ai suoi tempi faceva i conti sull'audience… che fosse disinformato?
IX edizione.
Mi sembra ieri quando siamo partiti con l'idea di un evento che, stupidamente, all'inizio pensavo "di nicchia", intendendo per nicchia una valva, una conchiglia di straordinaria qualità persa nel mare magnum del nulla urlato.
E invece, sin dalla prima edizione, quell'evento si è rivelato popolare, e non solo in Valle Camonica. Sicuramente per la sua capacità di coniugare musica e teatro di qualità, eppure facilmente comprensibili, con un bisogno diffuso di proposte culturali alternative e di spessore. Penso a quando abbiamo proposto e inserito d'ufficio (e a un decimo del costo) Vinicio Capossela quattro o cinque anni fa, mica venti!
Mi era stato detto che portavamo Mister Nessuno.
I denigratori si saranno "forse" ricreduti quando abbiamo dovuto chiamare la Polizia per la ressa di coloro che erano rimasti fuori dal teatro.
Per non parlare di Simone Cristicchi, che, pochi mesi dopo il suo targato passaggio a Bienno, vinse Sanremo e, persona generosa, si ricordò di citarci sul CD, ringraziando il nostro Festival e la Valle e, bontà sua, ci fruttò anche un lungo passaggio a Domenica in, da Baudo, lasciando stupito persino il nostro direttore artistico…
E che dire delle due puntate di un'ora su Rai2, dei passaggi nei TG Rai? Sono peraltro orgogliosa di dire che, in un tempo di comunicazione prezzolata come quello in cui stiamo vivendo, tutto questo è avvenuto senza che noi sborsassimo neanche un quattrino. Anzi, per dire tutta la verità, per le puntate Rai l'emittente nazionale ci ha persino riconosciuto un inaspettato compenso. E che dire degli oltre 200 articoli che affollano la nostra Rassegna Stampa annuale? E della gente che ci ha seguito da subito, sempre più numerosa, anche in proposte "azzardatissime" secondo alcuni? Basterebbe dare un'occhiata anche solo ai "targati". Nomi di successo, ma, e soprattutto, di qualità.
Certo, parlare di qualità in un periodo in cui , forse per "snicchiarsi", si debbono trovare affinità elettive anche tra Chico Buarque e Fin che la barca va, l'è düra. Questo nostro Festival era, ed è, un Festival innovativo che porta l'immagine della Valle Camonica alla ribalta nazionale, oltre che per la scelta del tema e l'indovinato titolo, e per un partner di grande rispetto come il Club Tenco, anche e soprattutto per la peculiarità e la ricchezza delle sue sezioni: spettacoli, concerti, Pagine di Musica, incontri culturali, convegni, percorsi guidati, rito sciamanico e persino un concorso gastronomico.
È un Festival per la gente e della gente.
La morsa congiunturale nefasta ci dovrebbe far scrivere SI FA sempre più SOL, ma così non è.
Certo non è facile, mancano ancora alcune risposte dagli Enti, ma siamo fiduciosi e siamo ancora qui, amici vecchi e nuovi, ad augurare Buon Festival e Buona Vita a tutti.
La nona edizione del Festival
di
Paolo Franco Comensoli
Presidente del Centro Culturale Teatro Camuno
Per titolare questa nona edizione del nostro bellissimo Festival
bisognerebbe far ricorso a certe espressioni colorite e retoriche
dei reparti alpini, del tipo "dur per durà!" o "come valanga che
sale!" oppure, dio ce ne liberi e scampi, alla divisa di taluni biechi
movimenti estremisti di destra, come "Boia chi molla".Perché questo è il Festival del Coraggio, è il Festival della voglia di esorcizzare (siamo o non siamo un po' Shomani?) il tempo presente, infausto per la cultura e l'arte (dico di quelle Libere con la elle maiuscola), è il Festival della tenacia della mente e del cuore.
Parlo ovviamente di Nini, di Bibi e degli amici generosi del "Tenco", che nessuna esitazione, perplessità o timore (e stavolta parlo del Consiglio di amministrazione) ha potuto frenare.
Dunque di nuovo nelle piazze e nei teatri di Valcamonica a far sorridere, a far ridere e a far pensare tanta nostra gente, oggi così disorientata e frastornata. Il programma è di quelli che non tradiscono segni di crisi.
Il pubblico non mancherà anche questa volta e ci darà ragione del nostro insistere.
Chi continua a mancare, salvo pochi e lodevoli casi, sono le istituzioni pubbliche, che sforbiciano la cultura, ma che poi sprecano senza ritegno.
Quando finirà questo tunnel? Grazie, dunque, agli artisti che sostengono la nostra iniziativa, Grazie alle citate organizzatrici-ideatrici-animatrici-ecc. e chi più ne ha più ne metta.
Grazie ai sindaci e agli assessori che ospiteranno gli eventi e… Grazie agli sponsor illuminati. Grazie al pubblico che ci vuole bene e ci segue.
Grazie al Cielo se ce la faremo anche questa volta..!
Convegno CANTAFORUM
Canzone d'autore e canzone pop
di
Enrico de Angelis
"Il festival dei cantautori" titolavano i giornali a proposito del
Sanremo 2011. In realtà accade tutti gli anni.Gli stessi titoli ricorrevano già nel 1961.
Anche noi del Club Tenco organizziamo nella stessa città, da molti anni, ormai decenni, una specie di festival di cantautori, e così abbiamo cominciato (o meglio, ri-cominciato) a chiederci se ci sia differenza tra un festival e l'altro, se ci debba essere, o se invece sia inutile o inopportuna; se ci sia differenza tra i cantautori che vanno da una parte, quelli che vanno dall'altra e quelli che vanno da tutte e due; se ci sia differenza tra il repertorio che si sente da una parte e quello che si sente dall'altra; se ci sia differenza tra canzone d'autore, canzone commerciale, canzone pop, canzone festivaliera; se ci sia differenza - qualcosa del genere è stato detto in televisione – tra "La fisarmonica" e "Lontano lontano". Ricordando il momento in cui, cinquant'anni fa, esplosero i primi cantautori degli anni '60, uno dei discografici illuminati che a quella esplosione contribuirono, Franco Crepax, ha così dichiarato di recente: "Io non disprezzo niente, però fra i nostri cantanti e Wilma De Angelis, pur rispettabilissima, fra 'Senza fine' e 'Patatina' c'era un abisso, erano due mondi diversi."
E sì che anche "Patatina" era scritta da un bravo cantautore innovativo, Gianni Meccia.
E' ancora così o no?
Quando il festival dello sciamano ci ha chiesto di organizzare al suo interno un convegno a Breno, abbiamo pensato che il tema poteva essere questo.
E così abbiamo invitato i tre pregiati cantautori che, dopo essere stati all'Ariston come habitué del Premio Tenco, sono stati quest'anno in gara al festival di Sanremo, ovvero Mauro Ermanno Giovanardi, Davide Van De Sfroos e Roberto Vecchioni (uno dei quali il festival l'ha addirittura vinto); e due specialisti che sulla materia hanno dimostrato di saper teorizzare e discettare, Sergio Secondiano Sacchi e Paolo Talanca. L'appuntamento è alla sera del 1° ottobre al Palazzo della Cultura di Breno.
Già, perché anche questa è cultura.